Ripassare, in cucina e altrove. Ancora un pranzo, ancora Intelligenza Artificiale
Santo Stefano, si sa, è la giornata dedicata a “ripassare”, termine che in cucina indica la leggera rosolatura data agli alimenti già cotti che vengono, appunto "ripassati" in padella per dar loro tepore e, spesso, un tocco aggiuntivo che li rende più gustosi del giorno prima. Così ci si esalta spesso con ricette che esaltano gli "avanzi".
Ma a Santo Stefano, oltre ai “ripassi alimentari” si ripassano anche le conversazioni con i commensali. Spesso sono gli stessi del giorno prima e anche in questo caso il ripasso domina sovrano.
Si riparla degli stessi argomenti.
Così anche oggi, proprio come ieri, il commensale che mi aveva chiesto cos'è l'Intelligenza Artificiale, ha voluto “ripassare” l’argomento. Arrivato al dolce, anche stavolta, mi ha chiesto:
"Scusa, Marco. Hai detto che l'Intelligenza Artificiale predittiva, basandosi sui dati del passato, rischia di formulare previsioni non innovative. Ma ho letto che esiste un' intelligenza artificiale creativa programmata per risolvere problemi basandosi sul ragionamento, senza farsi condizionare dal Passato. Basta programmarla per generare risposte innovative e abbiamo risolto il problema, no?".
Abbandontato il dolce a malincuore, ho cercato una risposta per i tanti che, come il mio interlocutore, pensano che l'Intelligenza Artificiale vada bene a prescindere: altrimenti non la chiamerebbero "Intelligenza"!
Così ho risposto:
"sì, è vero: l'intelligenza artificiale può essere programmata per innovare e non decidere solo in base al Passato. Però, visto che le regole di un sistema di Intelligenza Artificiale sono programmate, c’è qualcuno che le programma. L'Intelligenza Artificiale è creata da esseri umani e risente delle scelte dei suoi creatori. Questo genera i bias, pregiudizi algoritmici, cioè errori di sistema. E anche se l'intelligenza Artificiale che si limita a imitare il ragionamento umano, chi la progetta inevitabilmente vi trasferisce le sue visioni del mondo. Un sistema di intelligenza artificiale non è "imparziale". Questi sistemi non sono mai neutrali, sono specchi di chi li progetta. Secondo me l'Intelligenza Artificiale è uno strumento straordinario. Per usarlo bene però bisogna essere consapevoli di due cose: la prima è che non è intelligente, perchè non capisce, ma elabora. La seconda è che non è artificiale perchè è creata da altre persone".
Ancora una volta ho disorientato il mio interlocutore.
Tra un boccone e l'altro, gli ho ribadito, in pratica, che l’Intelligenza Artificiale non risolve magicamente tutti i problemi.
Anzi ne crea tanti nuovi.
La sua sostenibilità dipende dai limiti che le norme giuridiche potranno porre al suo ruolo sociale futuro. Questo non l'ho detto al mio interlocutore.
Per lui le leggi sono adempimenti e burocrazia.
Per me, invece, le norme che si occupano di questi temi sono prerequisiti per la Libertà individuale.
Così ho ripreso ad assaporare il mio dolce, contento di essere un giurista che si occupa di questo tema
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